LA RIVOLUZIONE DEL METODO MONTESSORI IN BAGNO

LA RIVOLUZIONE DEL METODO MONTESSORI IN BAGNO


L'anno scolastico sta per cominciare, anche voi avete dei ricordi legati ai momenti passati nei bagni della scuola?





Un messaggio d’amore o una cattiveria scritti sul muro, le sigarette fumate di nascosto, il libro lasciato sul davanzale per copiare durante il compito in classe, le chiacchiere e le confidenze con gli amici.





E dei bagni del vostro asilo o delle scuole elementari che ricordi avete? Se quei bagni rispettavano una certa disposizione e un certo tipo di arredamento, lo si deve alle idee rivoluzionarie della pedagogista Maria Montessori.





La prima scuola Montessori è stata aperta a Roma nel 1907 nel quartiere San Lorenzo. Si chiamava Casa dei Bambini ed era un laboratorio in cui Montessori studiava la pedagogia attiva su bambini dai 3 ai 6 anni.





La Casa dei Bambini era arredata con mobili proporzionati all’altezza dei bambini. Uno dei grandi pregi dell’educazione Montessori è sempre stato infatti l’incoraggiamento dell’autonomia del bambino, che riguarda ogni aspetto della vita e della giornata, incluso il prendersi cura di sé in bagno: aprire e chiudere i rubinetti, usare l’asciugamano, lavarsi mani e denti, pettinarsi.





Nella Casa dei Bambini, anche i più piccoli si occupavano delle pulizie, del servizio a tavola dei pasti, della cura del materiale e delle piante.









I mobili erano non solo proporzionati ma facili da spostare per pulire e di forme diverse per permettere di trovare sempre la soluzione più adatta alle diverse attività svolte dai bambini.





Si trovavano tavolini di varia forma, seggioline di materiali diversi, tappeti, credenze basse e, naturalmente, lavabi bassi corredati con tutto il necessario.





Secondo Montessori, l’ambiente circostante doveva evolversi durante tutta la vita del bambino. L’organizzazione di spazi, oggetti, routine e attività deve seguire lo sviluppo infantile ed è funzionale a dare spazio alla libertà, al desiderio di scoperta e di azione del bambino.









Chiaramente a seconda delle età dei bambini si possono sperimentare proposte differenti.





Indicativamente già intorno ai 2 anni dovrebbero cominciare a lavarsi le mani e asciugarsi il volto da soli. Potrebbe essere perciò utile cominciare con un piccolo sgabello posizionato sotto al lavabo, un gancio per l’asciugamano posto alla sua altezza, uno specchio appeso in modo che possa guardarsi, un ripiano accessibile in cui possa trovare una piccola saponetta e qualche oggetto che rimandi alla cura della persona per esempio una spazzola o una fascia per i capelli.





Anche la cesta dei panni sporchi dovrebbe essere resa raggiungibile dal bambino in modo che possa usufruirne in autonomia. 





Qualche consiglio per trasformare il bagno in un bagno a misura di bambino:





1. Rendere accessibile un piano con lavandino









Il bambino deve essere in grado di lavarsi le mani, il viso, i denti. Perciò se risulta difficile installare un vero e proprio mobile da bagno in miniatura, si può usare una scaletta per permettergli di raggiungere facilmente il lavabo.





Un’alternativa è permettere al bambino di usare il bidet come lavandino. Il bambino deve avere a disposizione: la sua saponetta, il suo spazzolino e il dentifricio, la sua crema, la sua spazzola e il suo asciugamano così che possa usare in autonomia ciò che gli serve.





2. Fissare alla parete uno specchio









È utile che il bambino si guardi mentre svolge le sue attività. Ciò favorisce l’apprendimento dei gesti da compiere e la conoscenza della profondità dello spazio.





3. Mettere a disposizione vasino o accesso al wc









Il bambino deve avere libero accesso al vasino o al water per il quale si può usare un riduttore.





4. Asciugacapelli in miniatura









L’asciugacapelli da viaggio, piccolo e leggero, può essere un buon aiuto per il bambino per asciugarsi i capelli in autonomia: dotato di ciabatte in gomma, lontano dall’acqua, può dedicarsi all’asciugatura in piena libertà. Spesso l’insofferenza dei bimbi nelle operazioni di igiene personale è da ricercarsi nella mancanza di una loro partecipazione attiva alle azioni.





Che ne pensi? Hai mai fatto una di queste cose per rendere il tuo bagno a misura di bambino?


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